“The Bare Maximum” è l’espressione che Steve Lacy usa per giocare sulla contrapposizione tra massimo e minimo, per sottolineare l’idea di ottenere il miglior risultato possibile utilizzando le risorse minime a disposizione. Steve, artista classe ’98 originario di Compton, ha fatto di questa filosofia il suo asso nella manica.
Già da piccolo, Lacy si appassiona alla musica ed è grazie al gioco Guitar Hero che si innamora della chitarra. La sua passione lo porta ad esplorare e a sperimentare, utilizzando qualsiasi mezzo a sua disposizione per creare musica. Utilizzando il suo primo iPod, inizia a produrre beat combinando le sue abilità da chitarrista con programmi gratuiti, tra cui GarageBand.
Nel 2013, entra a far parte della band R&B “The Internet”. Qui, la sua arte di arrangiarsi prende forma, trasformando il suo iPhone in un vero e proprio studio: registra linee di chitarra, basso e voce. Non sa ancora che da queste semplici registrazioni ricaverà i primi spunti necessari per “Ego Death”, l’album della band nominato ai Grammy nel 2016;
La strada di Lacy poi è tutta in discesa. Nel 2017, pubblica il suo primo progetto solista, “Steve Lacy’s Demo”, interamente prodotto dal suo iPhone. L’attenzione del mondo della musica a questo punto è anche su Steve, il quale dimostra come l’innovazione possa nascere anche da strumenti semplici e accessibili a tutti. Kendrick Lamar, nota il talento di Lacy e sceglie una delle sue bozze come campione per la canzone “Pride”, presente nel pluripremiato album “Damn”. Il successo di Lacy non si ferma qui. Collabora con grandi nomi come J Cole, Mac Miller e Denzel Curry, arricchendo ulteriormente il suo percorso artistico. Nel 2019, Lacy ottiene la sua prima nomination ai Grammy come solista per il suo album di debutto “Apollo XXI”. Successivamente, con il suo secondo album in studio, “Gemini Rights”, vince un Grammy nella categoria Best Progressive R&B Album.
Il messaggio che Lacy vuole trasmettere è chiaro: ciò che conta di più nella musica sono le sensazioni e le emozioni che riesci a trasmettere. Non importa quali strumenti usi o quanto siano sofisticati i tuoi mezzi; se il frutto del tuo lavoro è valido, la gente lo riconoscerà. Come dimostra la sua carriera, con il giusto approccio, anche uno smartphone può diventare uno strumento per creare capolavori musicali.
Articolo redatto e revisionato da Leonardo Croatto