LA REUNION DEI CO’SANG È UN EVENTO IMPORTANTE NON SOLO PER NAPOLI

Finalmente dopo 12 anni quello che sembrava impossibile è successo. Il ritorno dei Co’Sang è di tutti.

Il 2024 è l’anno delle reunion, abbiamo visto i Club Dogo prima e i Co’Sang ora.
Il tempo gli ha dato ragione e non ci poteva essere momento migliore per celebrare alcuni dei gruppi che hanno fatto la storia del genere in Italia.
Il ritorno dei Co’Sang inoltre è l’occasione giusta per far arrivare a chi non ha mai avuto modo di ascoltare un loro disco, il loro stile e il contributo che hanno portato nella scena italiana.

L’ORIGINE DI UNA NUOVA ERA DELL’HIP HOP A NAPOLI

È meglio niente ‘nzieme ch’essere ricche sule Ntò – Fuje Tanno
I Co’Sang sono il duo napoletano per eccellenza. Formato da Luca Imprudente e Antonio Riccardi, in arte Luchè e Ntò, hanno dato forza alla nascita della scena rap partenopea rendendola unica e rilevante. La loro voce a Napoli prende piede con il primo disco “Chi more pe’mme” nel 2005. In un periodo in cui il rap non era stato ancora capace di arrivare a tutti, i Co’Sang riescono a sdoganare il genere parlando attraverso gli occhi loro e delle persone del quartiere. La schiettezza con la quale hanno raccontato la realtà di un posto totalmente dimenticato dallo Stato ha fatto accendere la luce sulle strade di Napoli e ha fatto sì che molte persone si sentissero finalmente rappresentate.

Oltre al contesto urbano che li circondava, un’altra difficoltà con la quale hanno dovuto scontrarsi era l’inesistenza di un mercato per il rap italiano. Purtroppo come spesso capita nel nostro paese si fatica ad avere uno sguardo lungimirante sulle novità e il più delle volte si tende a non considerarle. Perciò dopo il primo disco riscossero un forte successo locale, solo con il secondo però riuscirono ad uscire da Napoli grazie anche alle collaborazioni con Marracash e Club Dogo.

“CHI MORE PE’MME” L’ALBUM CHE HA LASCIATO IL SEGNO

“I’ so’ crisciuto piglianno ‘a morte pe juoco” Luchè – Povere Mmano
La guerra di camorra e il boom dell’eroina affliggevano le periferie di Napoli, dove i morti erano all’ordine del giorno. Una situazione surreale era quella della vita quotidiana dettata da coprifuoco e tensione. Tutto questo portò Luchè e Ntò a scrivere un album eccezionale, il primo in studio, che fece breccia nelle persone. L’apertura del disco è un disclaimer perfetto di promessa sincerità esplicita, mantenuta lungo il corso della tracklist, passando per brani come “Chello ca veco”, un film crudo ripreso dagli occhi dei due artisti che fanno capire qual’è la realtà che vivono senza edulcorazione e mistificazione.
Che nei loro testi ci fosse la rivoluzione lo si capiva, così come la cantavano nel pezzo più conosciuto “Int’o Rione”, nato da un sample di una colonna sonora di un film è finito per essere la loro. Ogni canzone del disco ha un livello comunicativo profondo, anche gli skit come “Buonanotte pt. 1 e pt. 2” fanno venire i brividi. Luchè costruisce una strumentale che accompagna gli estratti radiofonici di “Buonanotte”, un programma che si occupava di ricevere i saluti dei cari dei detenuti per poi recapitarglieli, completando il file rouge di veridicità che il disco ha.

IL RITORNO DEI CO’SANG

Voglio da tutto l’ammore areto Fa sapè ca t’aggio amato ogni juorno e sera Luchè & Ntò-Riconoscenza
Dodici anni dopo lo scioglimento tornano con due live in piazza del Plebiscito a Napoli. Il primo sold-out in una manciata di minuti ha confermato il sentimento mai spento per il gruppo. Nonostante i vari dissapori seminati lungo questi anni che avevano fatto svanire ipotesi di riappacificazione, da qualche mese a questa parte c’erano state delle storie velate che potevano far presagire un loro ritorno fino al giorno in cui tutte queste speranze sono diventate realtà.
Sarà questa l’occasione di poter veder prendere luce quell’album stroncato nel 14 Febbraio 2012 ?
Nel contesto storico in cui siamo il dialetto napoletano è molto più sdoganato dell’epoca e per fortuna ha superato una buona parte di barriere e pregiudizi che frenano spesso la veicolazione, come in questo caso, di messaggi veri. Se il ritorno dei Co’Sang non è un evento importante solo per Napoli è perché sono riusciti a raccontare problemi che, sicuramente sono più sentiti da chi li vive in prima persona ma che per vie traverse subiamo tutti.

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