KENDRICK LAMAR LIVE ALL’ARENA DI VERONA

Kendrick Lamar incanta l'Arena di Verona con un'esibizione incredibile.

La performance di Kendrick Lamar all’Arena di Verona ha lasciato noi e tutto il pubblico senza fiato. La serata è iniziata con l’MC di Compton da solo sul palco che ha creato subito un’atmosfera intima con le sue prime quattro canzoni, per poi trascinare l’Arena in un vortice crescente di energia.

KENDRICK LIVE ALL'ARENA DI VERONA

Per le prime quattro canzoni, Kendrick regna da solo sul palco, un viaggiatore del tempo moderno sceso sulla terra per diffondere l’hip hop al resto del mondo.

La voce di Kendrick riempie l’Arena in quella che sarà una serata indimenticabile. Il primo duo di ballerini appare durante “Worldwide Steppers,” uno dei brani più introspettivi del suo ultimo progetto. Kendrick abbassa lo sguardo e declama le parole senza sosta, come se fosse in un confessionale, mentre due figure avvolte in grembiule nero si avvicinano silenziosamente alle sue spalle.

Dietro di lui si alternano sfondi giganteschi, riempiendo l’intera larghezza del palco. Raffigurano scene di vita quotidiana: una famiglia, un uomo con un furgone (furgone presente nella cover di G.K.M.C.). È la Compton della sua giovinezza, un riferimento costante protagonista del suo straordinario “Good Kid, M.A.A.D City”.
Durante “Money Trees,” i ballerini si immergono in diverse situazioni: alcuni giocano a morra cinese, altri vanno in skateboard e così via. Un salto indietro nell’adolescenza di Kendrick, quando sognava di vivere la vita come fanno i rapper.
Con “Loyalty,” l’arena si riempie di emozioni, il pubblico non si ferma, scandendo le parole sempre più forte, lo trascina su “Bitch Don’t Kill My Vibe” cominciando a cantare a cappella per poi gridare «Louder!».
Nel frattempo, emerge l’attitudine da rockstar di K.dot, l’affetto del pubblico unito alla sua voglia di coinvolgerlo animano ogni brano.
C’è spazio per un ultimo pezzo, “Savior.” Non è una traccia su cui sfogarsi, ma il messaggio più profondo che il rapper californiano vuole lasciarci: «Kendrick made you think about it, but he is not your savior.»
L’energia e l’emozione di questa serata indimenticabile all’Arena di Verona hanno dimostrato ancora una volta l’impatto e la maestria artistica di Kendrick Lamar, regalando ai presenti un’esperienza simbolo del cuore pulsante dell’hip-hop.
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