Le origini di Grandmaster Flash
Ѐ impossibile parlare delle origini dell’Hip Hop e dei pionieri del genere senza nominare Grandmaster Flash, molti dei tratti più caratteristici associati al genere nella mentalità collettiva sono il frutto dello sperimentalismo del genio pazzo del South Bronx. Grandmaster Flash nasce a New York nel 1958 e sin da bambino si mostra ossessionato da due cose: la collezione di dischi di suo padre e l’elettronica; Flash cresce con una vastissima cultura musicale e le competenze di un vero e proprio tecnico del suono.
La rivoluzione tecnica
Se Dj Kool Herc con il suo Merry Go-Round inventa l’Hip Hop, Grandmaster Flash ne perfeziona la tecnica e plasma la figura di un nuovo Dj, che non si limita a prolungare i breakdown dei pezzi passando da un disco ad un altro, ma opera attivamente sui vinili attraverso il quick mix e lo scratching. Flash individua subito una criticità nel nuovo genere creato da Dj Kool Herc: è quasi impossibile sincronizzare perfettamente il breakdown nel passaggio da un disco all’altro, la prima intuizione che ha Flash è quindi di segnare con un pastello la fine dei break così da potersi orientare visivamente.
Il contatto di Grandmaster Flash con il vinile è ciò che lo contraddistingue tra gli altri primi Dj del nuovo genere, la stessa innovativa e iconica tecnica dello scratching si basa proprio sul toccare il vinile in azione sul giradischi per generare nuovi suoni ritmici, cosa che mai nessuno prima aveva avuto il coraggio di tentare (all’inizio Flash viene ampiamente criticato per quella che viene percepita come una mancanza di rispetto nei confronti del nuovo strumento, per i primi Dj dell’Hip Hop l’approccio al vinile e alla propria collezione deve essere timoroso e reverenziale, è impensabile l’idea di mettere le mani sul vinile con il rischio di rovinarlo).
Il genio di Grandmaster Flash
La passione di Grandmaster Flash si riscontra anche nella ricerca minuziosa dei pezzi perfetti, quelli che meglio si prestano ad un prolungamento del proprio breakdown; le sonorità che Flash ricerca non si trovano soltanto, come spesso succede tra i suoi colleghi, in album soul o funk o reggae, ma emergono inaspettatamente anche da dischi pop e rock.
In una masterclass del 1983 Grandmaster Flash dimostra tutto il suo genio visionario spiegando le sue mosse di mixing, prendendo come base Billie Jean dà una dimostrazione delle infinite possibilità di utilizzo della componente ritmica del pezzo e di personalizzazione del proprio Dj set, attraverso tecniche per cui si potrebbe addirittura parlare, senza esagerare, di primi esperimenti di sampling. Le invenzioni tecniche e meccaniche di Grandmaster Flash che hanno portato alla figura del Dj moderno sono troppe e troppo complesse per poter essere elencate tutte qui, vi rimandiamo ad un’intervista che dà un’idea abbastanza chiara della sua genialità.

L’ascesa degli MCs con i Furious Five
Il contributo di Grandmaster Flash all’Hip Hop non si limita al miglioramento dei suoi aspetti tecnici, ma prosegue nella ridefinizione dei ruoli all’interno del genere. Nel 1976 nasce il primo “super gruppo” Hip Hop, “Grandmaster Flash and the Furious Five”, composto da Flash, Melle Mel, The Kidd Creole, Scorpio, Rahiem e Cowboy, momento importantissimo nella storia dell’Hip Hop.
I Furious Five sono cinque MC incaricati di caricare il pubblico rappando a tempo sui beat di Flash; in breve tempo il fenomeno diventa qualcosa di molto più grande e i gruppi iniziano a diffondersi a macchia d’olio, in questo periodo nascono i Funky 4 Plus One, GrandMixer DXT, i Cold Crush Brothers di Grandmaster Caz. Per la prima volta dall’11 agosto 1973, il Dj non è più il protagonista assoluto del genere. La figura dell’MC in realtà esiste da prima di Flash e i Furious Five con personaggi come Dj Hollywood o Coke La Rock, eppure l’appeal di Flash e dei Furious Five consente per la prima volta un vero e proprio spostamento dell’attenzione del pubblico dal Dj ai rapper: l’MC adesso coinvolge la folla, racconta storie, stupisce con il suo flow e le sue rime.
The Message: il brano iconico di Grandmaster Flash
Dopo aver rivoluzionato gli aspetti tecnici dell’Hip Hop e aver contribuito a far nascere la figura del rapper, nel 1982 Grandmaster Flash rilascia un singolo destinato a cambiare ancora una volta le sorti del genere. Lanciato dalla casa discografica Sugar Hill, presieduta dall’imprenditrice Sylvia Robinson (la donna che nel 1979 aveva messo insieme Wonder Mike, Master Gee e Big Bank Hank per creare gli SugarHill Gang), The Message rappresenta uno spartiacque nella storia dell’Hip Hop. L’Hip Hop era nato in un preciso contesto temporale e spaziale: era al tempo stesso il figlio delle ceneri del Bronx in fiamme e uno strumento per rivendicare la propria dignità e i propri spazi attraverso il graffitismo, la danza e la musica.
Dj Kool Herc inventa le sonorità dell’Hip Hop, Afrika Bambaataa lo rende una vera e propria cultura, e Grandmaster Flash e i Furious Five con il loro nuovo singolo lo insigniscono di una vocazione sociale e politica che viene ereditata dai grandi maestri del genere: dai Public Enemy agli NWA, da 2Pac e Biggie a Nas, Jay Z, Kendrick Lamar.
L’importanza del brano
Per comprendere l’importanza di The Message bisogna tenere conto innanzitutto di una cosa: per i primi artisti Hip Hop registrare un disco significa tradire il principio stesso del genere, visto come uno strumento in grado di creare una solida rete identitaria fomentando le folle alle feste di quartiere, è un genere musicale che deve vivere circoscritto nel presente e nel suo spazio per non perdere la sua identità, e deve pertanto tenersi lontano dalle logiche del mercato e della grande distribuzione.
La scelta di Flash e dei Furious Five di registrare il pezzo ha quindi un impatto ancora maggiore considerando che il testo del brano mira a scuotere le coscienze all’interno della comunità afro e ispanoamericana: per la prima volta la grande distribuzione viene sfruttata come un megafono per denunciare, attraverso l’Hip Hop, la condizione disumana in cui afroamericani e ispanoamericani sono costretti a vivere.
La realtà raccontata da Melle Mel e Duke Boote è espressa senza filtri tramite un crudo realismo che fotografa la vita nei quartieri degradati delle periferie delle grandi città statunitensi, puntando i riflettori su un argomento ancora ignorato dall’opinione pubblica.
Il significato di The Message
Il testo di The Message contiene immagini potenti su argomenti che spaziano dalla tossicodipendenza (“junkies in the allies with a baseball bat”) alla prostituzione (“she had to have a pimp, she couldn’t make it on her own”), dalla povertà (“the bill collectors, they ring my phone and scare my wife when I’m not home/ Got a bum education, double digit inflation”) alla violenza (“I can’t walk through the park cause it’s crazy after dark/ Keep my hand on my gun, cause they got me on the run”), anticipando le tematiche dominanti nel rap dei decenni successivi.
Grandmaster Flash non ha rappresentato un semplice fenomeno musicale, ma ha costituito un vero e proprio fenomeno culturale. Con le sue innovazioni tecniche, stilistiche e di scrittura, Flash ha modificato per sempre la natura dell’Hip Hop e la sua funzione, ampliandone le possibilità e fornendo a futuri Dj e rapper nuovi strumenti e metodi espressivi, che hanno contribuito ad arricchire il genere dagli anni ’70 alla contemporaneità.
