Chromakopia: il nuovo concept album di Tyler, The Creator
Chromakopia è l’ultimo album di Tyler, arrivato lunedì 28 Ottobre, a distanza di tre anni da “Call Me If You Get Lost”.
L’inizio di Chromakopia: il ruolo di Bonita Smith in "St. Chroma"
In Chromakopia Tyler matura e riflette sulla propria vita rendendosi vulnerabile con l’ascoltatore. Bonita Smith, la madre di Tyler, è una protagonista all’interno di questo concept album. Dopo Call Me If You Get Lost, Tyler sembra essersi perso, ma la direzione giusta è indicata da una luce e a guidarlo in questo percorso c’è proprio la madre. Bonita Smith è presente in quasi tutte le canzoni e assume più ruoli: spiega il concept dell’album, come nella prima e nell’ultima traccia o anticipa il tema della canzone in cui ci ritroviamo.
1 ST. CHROMA / 14 I HOPE YOU FIND YOUR WAY HOME
You are the light It’s not on you, it’s in you
Don’t you ever in your motherf*cking life dim your light for nobody
Don’t you ever stop bein’ who you are
and dimmin’ your light for none of these motherf*ckers out here
I’m proud of you you just never cease to amaze me
Do your thing, just keep, keep shinin’
In St. Chroma Tyler, The Creator lascia alla madre Bonita Smith introdurre l’album e il suo concept: la luce.
Chromakopia è un album visivo, che usa il tema dei colori come simbolo di vitalità e creatività, mentre la loro assenza rappresenta vuoto e smarrimento. Il video di questo brano si conclude proprio con un’esplosione di colori, mentre il ritornello anticipa: “Riesci a sentire questa luce?”.
La luce è una metafora che indica la creatività che tutti abbiamo dentro di noi, e Bonita Smith incoraggia Tyler a non perdere questa luce e soprattutto di non permettere a nessuno di oscurarla.
Chromakopia inizia e si conclude con Bonita Smith che, nel primo brano, incoraggia Tyler a non perdere quella luce: “tu sei la luce”, mentre nell’ultimo brano conclude con: “continua a splendere” seguito da una sezione strumentale nella quale Tyler sembra liberarsi. Questi due dialoghi chiudono un percorso fatto attraverso tutte le esperienze raccontate all’interno di questo progetto: il cerchio si chiude e la luce di Tyler splende.
3 NOID
Don’t trust these people out here, please,
whatever you do Keep to yourself, keep your business to yourself
Don’t even trust these motherf*ckin’ accountants
Cause they will try to get over on you, okay?
Please, because I don’t wanna have to f*ck nobody up I promise to God
Nella terza traccia Bonita Smith facilita la transizione tra le due parti in cui è divisa la canzone, la paranoia è il tema del brano e qui Ms. Smith fornisce il suo punto di vista più maturo e consapevole per aiutare il figlio e il suo consiglio è “Non fidarti di nessuno”. La paranoia per Tyler diventa una forma di autodifesa dai pericoli del successo che rende la fiducia un lusso.
Whatever you do, don’t ever tell no bitch you love her
If you don’t mean it, don’t tell us
Transparency is key, be honest
In “Darling, I” Tyler esplora la propria incapacità nel mantenere una relazione stabile, in quanto “continua ad innamorarsi continuamente” di altre persone, trascurando così il proprio partner. Bonita Smith introduce il brano con il suo punto di vista, che in questo caso è dal “lato” opposto: “non dire ad una ragazza che la ami se non è vero”. Se Tyler è in un momento di confusione e conflitto interno, la madre lo chiama alla responsabilità ricordandogli che “essere sinceri è la chiave”.
5 HEY JANE
Always, always, always wear a condom Don’t trust—
“Hey Jane” è forse il brano più importante all’interno dell’album per capire ed esplorare la relazione madre-figlio. Bonita Smith introduce il brano con un consiglio pratico “indossare sempre il preservativo”.
Questo monito apre ad uno storytelling intenso in cui viene raccontata l’esperienza di una gravidanza inaspettata attraverso i diversi punti di vista del padre T e della madre Jane. Nonostante T possa sembrare Tyler, è possibile che il brano rifletta anche la storia di Bonita stessa, che ha affrontato una gravidanza in solitudine, scegliendo alla fine di crescere Tyler da sola.
La scelta di “Jane” come nome della ragazza aggiunge ambiguità, dato che “Hey Jane” è anche il nome di una clinica per aborti. Questo rende l’identità della ragazza volutamente indefinita: potrebbe rappresentare una qualsiasi donna, proprio per sottolineare la dimensione universale del racconto e dell’esperienza.
Per questo motivo la storia di questa canzone è così importante per la relazione tra Tyler e sua madre: unisce due generazioni così diverse e lontane nel riflettere su un’esperienza comune.
9 TAKE YOUR MASK OFF
Keep that shit one hundred with you, with yourself
You don’t have to put on no costume
You don’t ever have to lie to kick it
In “Take Your Mask Off” Tyler prova ad essere più sincero possibile, spogliandosi dalle maschere che indossa per nascondersi dagli altri. Bonita Smith lo incoraggia: “Non devi fingere per piacere agli altri.”, invitandolo all’autenticità, centrale nel percorso di Tyler all’interno di Chromakopia.
10 TOMORROW
Nigga, I’m gettin’ old and I need a grandchild, please
Just one, please, all I need is one
We need a little Ty-Ty walkin’ around here, okay?
We need a little dookie booty runnin’ around here, okay?
Tomorrow si apre con Bonita Smith che confessa a Tyler quanto vorrebbe un nipotino. A differenza delle altre canzoni in cui è presente, queste parole più che un consiglio sembrano gravare su Tyler, spingendolo a riflettere sul proprio futuro. La sua vita è caotica e il pensiero di costruire una famiglia lo trattiene, costringendolo a non pensarci e “worry about it tomorrow”.
11 THOUGHT I WAS DEAD
There’s more to life than just fuckin’ workin’, bro
I’m so sick of these niggas, they don’t know you, fuck you
“Pensavate fossi morto?” “Non voglio essere trovato” sono le barre più ripetute all’interno di questo brano in cui Tyler prova a differenziarsi da tutti gli altri rapper, o forse a “giustificarsi” per la sua assenza negli ultimi anni. Bonita Smith effettivamente sostiene che Tyler lavori troppo e, come in NOID, ritorna al tema della paranoia e della diffidenza verso le altre persone.
12 LIKE HIM
Damn, nigga, every time I look at you I swear to God Nigga, you got that nigga feet
You got that nigga body You got that nigga long arms, fingers and shit Flat feet, big di—
It was my fault, not yours, not his […] But he’s always wanted to be a father to you
[…] So don’t hold that against him, because it was my fault Just, you know, forgive me
Nella dodicesima traccia troviamo l’ultimo interludio offerto da Bonita Smith prima della conclusione in “I Hope You Find Your Way Home”. In questo brano Tyler scava dentro di sé profondamente, analizzando la sua vita e la sua crescita senza una figura paterna. Il brano inizia proprio con Bonita Smith che dice a suo figlio quanto assomigli a suo padre, nonostante non lo abbia mai conosciuto. Tyler si libera in questo brano , in cui ammette di “rincorrere un fantasma”, suo padre, mentre la domanda “Gli assomiglio?” lo affligge. La conclusione è risolutiva e liberatoria: “Non gli assomiglio”. Questa liberazione è seguita dalle parole più sincere della madre, che gli chiede profondamente scusa per aver voluto crescerlo da solo, sentendosi in colpa di averlo privato di una figura paterna.
Chromakopia di Tyler, The Creator: un Viaggio PERSONALE TRA VITA E CARRIERA
Chromakopia è un viaggio personale all’interno della vita e della carriera di Tyler, che ha scelto proprio la madre per aiutarlo in questo percorso di vulnerabilità e empatia. Gli skit all’interno del progetto nascondono la vera chiave di lettura dell’album: la luce.