
I Daft Punk sono un duo francese che assieme ad altri artisti ha dato forza ad un movimento partito dalla Francia fino ad arrivare a tutto il mondo, ovvero la French House. L’incontro del duo parigino e l’Hip Hop fu come uno di quei film romantici dove il colpo di fulmine fa strada ad una relazione sempre più profonda.
2001 – Il primo incontro: i Daft Punk e J Dilla
Il primo incontro fu totalmente a caso, una coincidenza e un risvolto inusuale. Tutto inizia nel 2001 quando J Dilla, uno produttore leggendario nella cultura Hip Hop, prende “Extra Dry” una traccia del 1998 di Thomas Bangalter dei Daft Punk, e la trasforma in Raise It Up degli Slum Village.
È un incontro tra mondi lontani, un esperimento che, seppur casuale, scocca la scintilla.
Quando i Daft Punk ascoltano il brano, invece di arrabbiarsi per il campionamento non autorizzato, fanno qualcosa di sorprendente: invece di mettere in moto le cause legali, propongono a Dilla di remixare Aerodynamic. Il remix prenderà così parte del loro progetto Daft Club, un album con re edit di singoli dei due dischi precedenti.
2006 – La scintilla
Cinque anni dopo, l’amore tra Daft Punk e Hip Hop inizia a prendere forma. Il produttore Swizz Beatz
campiona Technologic dei Daft Punk per Touch It di Busta Rhymes, una hit che invade le radio.
Il pezzo ebbe così successo che anche Kanye West, durante il tour, si rivolse al suo tour dj A-Trak chiedendogli da chi avessero campionato quel beat, alla risposta “I Daft Punk” Ye, che non gli aveva mai sentiti capì subito che c’era qualcosa da fare. Chiaramente ancora all’oscuro di quello nascerà in seguito, ma questa sarà la base per un nuovo futuro in questa relazione nata dai primi 2000.
2007 – L’innamoramento di Kanye per i Daft Punk
Sappiamo tutti del successo di Stronger di Kanye, ma com’è nata veramente?
A-Trak fece ascoltare per la prima volta i Daft Punk a Ye mentre erano sul tourbus nel 2006 e rimase folgorato. Il tour continua e una sera in hotel quando il suo dj gli fece sentire “Harder, Better, Faster, Stronger” capì subito che doveva campionarla.
Kanye aveva cominciato già a lavorarci sopra ma il vero punto di svolta arrivò quando scoprì sempre grazie al suo dj che c’era una versione acapella del singolo. Ye impazzì perché aveva perso giornate intere cercando di campionarla dall’originale senza ottenere i risultati che voleva per via delle batterie che si mischiavano col vocal.
Nel 2007, Kanye West diventa il primo a portare un campione dei Daft Punk in un suo singolo ufficiale. Harder, Better, Faster, Stronger viene trasformato in Stronger, e la magia è compiuta.
L’idea di Kanye non è solo quella di un semplice campionamento, ma di un vero e proprio atto d’amore musicale, unendo il loro sound robotico e la sua genialità come produttore.
La canzone esplode e il suo suono si propaga a livello mondiale.
2013 – Il grande passo
La relazione tra Kanye e i Daft Punk si consolida definitivamente con Yeezus. I Daft Punk non sono più solo una fonte di ispirazione, ma diventano parte integrante della creazione del suono che definisce un’epoca.
On Sight e Black Skinhead sono tracce che riescono a mescolare in modo perfetto l’elettronica con il rap, dando vita a un connubio che mai come prima d’ora aveva trovato una sintesi così potente.
Ma il legame non si limita a Kanye. Nel frattempo, i Daft Punk lavorano con The Weeknd su Starboy e I Feel It Coming, ampliando il loro raggio d’azione e consolidando la loro influenza nel genere dando vita a sfumature nuove nell’Hip Hop.
Oggi – Un amore che non si spezza
Da Travis Scott a Drake: il lascito dei Daft Punk nel rap contemporaneo
Seppur la storia del duo parigino sia terminata, il legame con l’Hip Hop continua ad esistere. Dal lavoro attivo nella produzione di brani del disco Utopia di Travis Scott ai campionamenti come quello di Circo Loco di Drake e 21Savage che riprende “One More Time” vediamo come i due mondi continuano a fondersi e la storia d’amore nata dai primi 2000 continua a dare i suoi frutti.
Conclusione
Due mondi apparentemente agli opposti hanno scoperto di avere molte cose in comune. La cosa che più mi affascina è come i due generi siano riusciti a darsi a vicenda ispirazione creando cose impensabili prima, il tutto puramente figlio del caso e dell’amore per la musica di tutti gli artisti menzionati nell’articolo, liberi dall’ego e barriere legate ai confini dei propri generi di appartenenza.
Chissà come sarebbe andata se non ci fosse mai stato quel primo incontro fortuito con J Dilla?