CON DOECHII L’HIP HOP È IN BUONE MANI.

Doechii, classe 1998, si presenta come la salvezza dell’hip hop nella sua accezione più classica. Il suo mixtape Alligator Bites Never Heal è accolto da pubblico e critica come una brillante rielaborazione della tradizione culturale dell’hip hop, affiancata da una forte componente RnB e melodica.
oechii, artista hip hop di Tampa, ispirata alle radici culturali e all'album The Miseducation of Lauryn Hill

Chi è Doechii? L’artista hip hop dalle radici a Tampa

Nata e cresciuta a Tampa, Florida, Doechii è profondamente legata alle sue radici e lo esplicita in molteplici modi all’interno del suo lavoro. La dedizione di Doechii per la cultura si evince non soltanto dal livello eccelso della composizione lirica dei suoi brani, ma anche dall’attenzione messa in molti dettagli della produzione, dalla scelta del titolo alla simbologia della copertina.

L’influenza di Lauryn Hill e l’amore per l’hip hop classico

Si innamora del rap grazie all’album The miseducation of Lauryn Hill, di cui apprezza particolarmente le sonorità e l’introspezione dell’io lirico nella sua vulnerabilità, qualità che riprende e fa propria nella struttura narrativa di diversi pezzi, tra cui spicca sicuramente lo story-telling di Denial is a river.

La nascita della swamp princess e il simbolismo dell’alligatore albino

La swamp princess, prima della pubblicazione del mixtape, pubblica diverse music session denominate swamp sessions, letteralmente ‘sessioni della palude’; attraverso l’iconografia dell’alligatore Doechii richiama contemporaneamente le sue origini (il coccodrillo è l’animale più diffuso e simbolo della Florida) e fa riferimento ai rischi di perdita della propria identità che si riscontrano sguazzando nelle acque torbide dell’industria musicale. La scelta del coccodrillo albino in copertina non è casuale: la rarità dell’animale rimanda alla consapevolezza che Doechii ha della sua unicità.

Copertina del mixtape di Doechii 'Alligator Bites Never Heal' con il simbolo dell’alligatore albino

Il mixtape di Doechii: Alligator Bites Never Heal

La scelta del mixtape come strategia creativa per Doechii

La stessa decisione di definire il progetto un mixtape anziché un album ha precise ragioni di strategia creativa: Doechii non vuole rischiare di essere ingabbiata dai paletti che inevitabilmente si riscontrano nella stesura di un concept album, dove il filo conduttore rischierebbe di limitare l’estro creativo dell’artista.

Swamp Sessions e l’identità culturale nel mixtape

Alligator Bites Never Heal tocca molteplici tematiche ed elogia il genere e la cultura hip hop in modi diversi. Le prime 8/9 tracce dell’album presentano produzioni e sonorità che rimandano all’hip hop classico e in cui spicca una grande ricercatezza nella selezione dei pezzi campionati e utilizzati come samples: ne è un esempio la traccia Boiled Peanuts, che campiona, croppa e rielabora la linea di basso e altri elementi del pezzo Jano’s Revenge del gruppo Los Sospechos.

Doechii e l’omaggio alla cultura hip hop

Citazioni e riferimenti agli artisti iconici dell’hip hop

L’amore di Doechii per l’hip hop è esplicitato in tutte le sue interviste, dove cita spesso come punti di riferimento pilastri del genere del calibro di Lil Wayne e Andre 3K (da cui riprende molto l’utilizzo di figure retoriche per conferire maggiore profondità alla sua scrittura), Erykah Badu, MF DOOM, Jay-Z. L’intero mixtape è disseminato di omaggi alla cultura, per esempio in “Denial is a river”, l’esercizio di respirazione nel finale è un riferimento allo stile di Doug E. Fresh, famoso rapper e beatboxer emerso negli anni ’80.
Nella prima strofa di Catfish Doechii usa lo stesso flow di “Woo Hah! Got you all in check”, brano di Busta Rhymes del 1996 che a sua volta si era fatto ispirare dal “Who Ha!” della Sugarhill Gang all’interno del brano del 1981 “8th Wonder”.

Doechii: omaggi visivi e riferimenti culturali

Il video di 'Nissan Altima' e l’omaggio a Kendrick Lamar

Il video del singolo Nissan Altima è un’altra prova di come le radici di Doechii siano ben radicate all’interno della cultura hip-hop. Il video infatti si ispira e riprende l’inquadratura dello snippet “Dead Homies” all’inizio del video di “Alright” di Kendrick Lamar. Questo snippet iniziale, però, aveva a sua volta preso la stessa inquadratura da un altro rapper : Busta Rhymes. Il video di cui stiamo parlando è ancora “Woo Hah! Got you all in check” e Doechii lo ha citato, più o meno direttamente, due volte all’interno del suo mixtape.

L'arte dello scatting e lo “speaking in tongues”

Così come KDot inoltre, Doechii rivendica indirettamente le radici prettamente black dell’hip hop: in Boom Bap da un lato rende pedissequamente omaggio al genere che l’ha musicalmente cresciuta, dall’altro sfrutta completamente la sua libertà creativa abbandonandosi al puro scatting e, come afferma lei stessa nell’intervista a Dissect Podcast, “speaking in tongues”, locuzione che in inglese indica quando un parlante parla in una lingua che non conosce; molti fan della comunità afroamericana hanno letto ciò come un rimando allo slang, alla lingua e alla fonetica della comunità black degli stati del Sud, soprattutto la Florida degli anni ’60, di cui hanno sentito un richiamo nel Boom Bap liberatorio di Doechii.

cosa aspettarsi da Doechii

Dopo le sue collaborazioni con Smino, Kodak Black, Sleepy Hallow, Katy Perry e dopo il successo di Alligators Bite Never Heal, Doechii ha dimostrato di aver fame, di avere ancora molto da dire e di avere tutte le capacità per farlo. In attesa dei suoi nuovi progetti e delle sue nuove uscite, possiamo intanto affermare che il rap è in buone mani.

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